Italiano L2
Un percorso interculturale e mimesico
a cura della Dottoressa Sara Tedeschi

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Titolo
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Coro mimesico interculturale
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Ambito disciplinare
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Insegnamento L2/LS tutti i livelli
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Spazio/ tempo/ materiali
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Spazio:
si consiglia di realizzare l’esercizio all’aperto; se in classe, si consiglia
di spostare i banchi in modo da lasciare libero movimento agli studenti.
Tempo: 90
minuti circa.
Materiali:
Cartoncino, pennarelli e forbici.
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Metodologia
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ü L’insegnante divide gli studenti in gruppi costituiti da massimo di 7 persone e dispone ciascun
gruppo a punta di freccia, come il simbolo di seguito: > ovvero
disponendo una persona al centro e tutte le altre dietro di lui. I gruppi
devono essere disposti l’uno di fronte all’altro in questo modo > <, ad
una distanza considerevole.
ü
A ciascun gruppo si darà una parola o una frase da
approfondire mimesicamente
attraverso il gesto e/o il suono (es. se si vuole apprendere e comprendere
una poesia si chiederà al gruppo di recitare alcuni versi; se si vuole
indagare il lessico del lavoro si chiederà agli studenti di rielaborare con
la propria voce e/o un gesto la professione che si intende esplorare; se si
vuole memorizzare e comprendere una coniugazione si proporranno dei verbi
ect…).
ü
I due gruppi, così disposti l’uno di fronte all’altro,
dovranno venirsi incontro, muovendosi in avanti (si possono far partire i
gruppi da due diverse pareti frontali della classe).
ü
La persona che si trova davanti (cioè nella punta
estrema della freccia) parte per prima, muovendosi con un passo in avanti,
laterale o obliquo, proponendo la mimesis
di una parola; il resto del gruppo aspetta che il capogruppo abbia terminato
e poi ripeterà quel movimento, mantenendo la posizione a freccia.
ü
Contemporaneamente, il gruppo che si trova dalla parte
opposta, con le stesse modalità (capogruppo per primo, gli altri a seguire)
produrrà la propria mimesis.
ü
A mano a mano che i due gruppi si vengono incontro, si
potranno esplorare possibilità di dialogo sonoro e gestuale.
ü
I due gruppi andranno avanti fino a quando non
arriveranno ad un punto d’incontro che determinerà lo scambio del gesto e del
suono: ogni gruppo acquisirà lentamente
il gesto e il suono del gruppo antistante e lo integrerà nel proprio
movimento a suo modo, fino ad arrivare alla parete opposta a quella di
partenza.
ü L’esercizio potrà ripetersi
cambiando capo-coro.
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Note
pedagogico-espressive
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Nel coro si crea un’invisibile connessione tra tutti gli elementi che lo
compongono, esso rappresenta un’ideale sociale di uguaglianza in cui la forza
del singolo diviene la forza del gruppo.
Nel coro chi rimane indietro viene supportato e
sostenuto dagli altri elementi del gruppo: sento l’altro, ne faccio parte; ciò
che l’altro dice diventa anche il mio dire; ciò che l’altro muove diventa
anche il mio movimento fisico ed emozionale.
Fondamentale è vivere una lingua concretamente e
diventa funzionale all’apprendimento farlo attraverso la voce e il corpo dell’altro,
riuscire ad intendere e sentire il mio compagno come fosse parte di me, mi
permette di diventare con esso un unico organismo capace di vocalizzare e
muovere in sintonia.
Nell’esercizio inoltre viene sottolineata anche
l’importanza dell’espressione individuale, (il capo-coro) dell’originalità del
singolo: ognuno avrà un diverso modo di rielaborare il movimento associato ad
una parola, un modo unico e personale che lo rappresenta. Il singolo dona al
gruppo la propria espressività che viene aumentata e magnificata attraverso
il coro che rappresenta lo specchio del di esso, una sua estensione più amplificata
che sottolinea e accresce il messaggio espressivo.
In un gruppo classe composto da persone
provenienti da vissuti socio-culturali differenti, poter comunicare il
proprio modo di essere e farlo diventare spazio comune di espressione
permette di ridimensionare le differenze, renderle comprensibili e creare una
rete democratica in cui tutti gli elementi sono in grado di aprirsi all’altro
andando oltre i preconcetti e le stigmatizzazioni.
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Link
e bibliografia
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Giacomo
Rizzolatti, Corrado Sinigaglia, So
quel che fai - il cervello agisce e i neuroni specchioRaffaello Cortina Editore, Milano, 2006.
Dario
Fo, Mistero
Buffo, Giorgio Bertani editore, Verona
1977.
M.
Boggio, Orazio
Costa maestro di teatro,
Bulzoni, 2007.
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Titolo
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La Mimesis del cuore
il lessico delle emozioni
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Ambito
disciplinare
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Insegnamento L2/LS Livello A2
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Spazio/
tempo/ materiali
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Spazio: si consiglia
di realizzare l’esercizio in uno spazio all’aperto o se in classe si
consiglia di spostare i banchi in modo da lasciare libero movimento agli
studenti.
Tempo: 2 lezioni da
90 minuti circa.
Materiali: fogli con
testo della poesia scelta
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Metodologia
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Prima Parte: riscaldamento mimesico
ü L’insegnante chiede agli studenti seduti su una sedia di chiudere gli occhi
e ascoltare il proprio respiro (3 respiri grandi).
ü L’insegnante chiede agli studenti di concentrarsi sulla sensazione di
benessere che percepiscono nel “lasciar andare”, nello svuotarsi al momento
dell’espirazione.
ü L’insegnante pone man mano l’attenzione
sul movimento del respiro e infine tace lasciando gli studenti in riflessione
silenziosa sulla qualità del proprio movimento respiratorio.
ü Infine, molto delicatamente, chiede agli studenti di riaprire gli occhi.
ü Ogni studente potrà dire in
plenaria quel che pensa di questo esercizio di consapevolezza e quali
sensazioni si sono manifestate in lui/lei.
ü A coppie, uno di fronte all’altro, gli studenti
chiudono gli occhi e mettono una mano sul petto o sul collo (se si tratta di
uomo e donna) del proprio compagno/a.
ü Insieme cercano di individuare il battito del cuore ascoltandolo con la
mano poggiata sul corpo del compagno. L’altra mano chiusa a pugno si apre e si chiude seguendo il battito del
cuore del compagno così come rilevato dalla mano poggiata sul petto.
ü Quando la coppia sente di aver terminato l’esplorazione dei propri rispettivi battiti, si allontana e si muove nello
spazio mantenendo il movimento ritmico della mano.
ü L’esercizio si ripete nell’incontro con un altro compagno.
Seconda parte
ü L’insegnante a questo punto leggerà mimesicamente
(vedi sezione lettura ad alta voce) “Questo
amore”
di Jaques Prevert.
ü L’insegnante chiederà di leggere alcune parole del testo usando la mano
che prima si era esercitata nel cogliere il movimento cardiaco.
ü L’insegnante
proporrà una riflessione sul collegamento tra la parola e la vita, tra la
parola e l’emozione.
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Note pedagogico- espressive
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Link e Bibliografia
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C. Darwin, L'espressione delle emozioni nell'uomo e negli animali, a cura
di Paul Ekman, Bollati Boringhieri, Torino, 2012.
Approfondimenti sulla Mimesis
del cuore Vedi:
M. Boggio, Orazio Costa, maestro di teatro - Bulzoni editore, Roma, 2007.
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